Differenze tra le versioni di "Complementi di matematica"

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Edizione 2012-2013
 
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''Premessa: vista la completezza del sito in Ariel relativo al corso, ho pensato di inserire sul wiki consigli pratici allo studio della materia.''
 
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==Richiami di algebra lineare==
 
==Richiami di algebra lineare==

Versione delle 18:01, 9 ott 2012

Edizione 2012-2013

Premessa: vista la completezza del sito in Ariel relativo al corso, ho pensato di inserire sul wiki consigli pratici allo studio della materia.

Richiami di algebra lineare

Prima lezione - 2 ottobre

Esempi di spazi vettoriali, reali e complessi con esibizione esplicita di basi:

  • {\mathbb  {R}}_{n}: operazioni algebriche e loro interpretazione geometrica; verifica concreta dell'indipendenza di k vettori
  • {\mathbb  {C}}_{n} come spazio vettoriale complesso di dimensione n e come spazio vettoriale reale di dimensione 2n
  • P_{n}[x]: polinomi di grado minore od uguale a n nella variabile x
  • matrici n x m
  • funzioni da f:{\mathbb  {R}}\rightarrow {\mathbb  {R}} come esempio di spazio di dimensione infinita

Sottospazi vettoriali:

  • definizione di sottospazio e chiusura ripsetto alle operazioni vettoriali
  • esempi concreti di verifica con calcolo della dimensione e deteminazione di una base

La lezione si è occupata prevalentemente del paragrafo 2.2 delle dispense di P. Favro ed A. Zucco che si trovano sul sito del corso.

In particolar modo è importante sapere verificare se

  • dati un insieme di vettori essi siano o meno indipendenti;
  • dato un sottoinsieme di uno spazio vettoriale esso sia o meno un sottospazio vettoriale;

Seconda lezione - 3 ottobre

Somma di sottospazi Y,Z di X

  • l'unione Y∪Z non e' in generale un sottospazio di X
  • Y+Z come minimo sottospazio contenente Y∪Z
  • consistenza di Y∩Z ed unicita' della decomposizione
  • somma diretta di sottospazi

Per questa parte si può fare sempre riferimento al paragrafo 2.2, in particolare a quanto scritto nelle pagine 15-16.

Enti lineari in R_{n}

  • definizione parametrica di retta
  • equazione cartesiana di una retta nel piano
  • equazione cartesiana di un piano in R^{3}
  • equazione cartesiana di una retta in R^{3}: non unicita'.

Fare riferimento a quanto scritto nei paragrafi 3.1 e 3.2. Per quanto riguarda l'equazione del piano in R^{3}[1].

Terza lezione - 4 ottobre

Enti lineari in R^{n}:

  • definizione parametrica di piano k-dimensionale
  • iperpiano = piano di codimensione 1
  • esempio di iperpiano in R^{m} e determinazione della sua equzione cartesiana

Operatori lineari:

  • definizione ed esempi concreti di verifica
esempio: sia
B:R^{2}\rightarrow R
B(x,y)=1+x+2y
Vogliamo sapere se la funzione B è una mappa lineare o meno; dobbiamo quindi vedere se rispetta l'additività e l'omogeneità.
Testiamo la seconda nel seguente modo:
B(\alpha (x,y)=\alpha B(x,y) dove \alpha \in R
B(\alpha x,\alpha y)=\alpha B(x,y)
1+\alpha x+2\alpha y\neq \alpha +\alpha x+2\alpha y
Poichè non vale l'uguaglianza possiamo concludere che B non è una mappa lineare.
Vediamo invece un caso in cui lo è:
A(x,y)=x+2y
Testiamo l'omogeneità
A(\alpha (x,y)=\alpha B(x,y) dove \alpha \in R
A(\alpha x,\alpha y)=\alpha B(x,y)
\alpha x+2\alpha y=\alpha x+2\alpha y
L'uguaglianza è vera; testiamo ora l'additività:
A(x+z,y+w)=A(x,y)+A(z,w)
x+z+2y+2w=x+2y+z+2w
Poichè l'uguaglianza è vera, possiamo dice che A è una mappa lineare dallo spazio vettoriale R^{2} allo spazio vettoriale R
  • coniugio nel campo complesso C: R-lineare ma non C-lineare
L:{\mathbb  {C}}\rightarrow {\mathbb  {C}}
L(z)={\bar  {z}}
L'additività vale in ogni caso:
L(z+w)=L(z)+L(w)
\overline {z+w}={\bar  {z}}+{\bar  {w}}
Mentre l'omogeneità vale solo se \alpha \in {\mathbb  {R}}
L(\alpha z)=\alpha L(z)
\overline {\alpha z}=\alpha {\bar  {z}}
{\bar  {\alpha }}{\bar  {z}}=\alpha {\bar  {z}}
Infatti se \alpha \in {\mathbb  {C}} avremmo:
{\bar  {\alpha }}{\bar  {z}}\neq \alpha {\bar  {z}}
  • matrice associata al coniugio, rispetto alla base reale {1, i}
  • matrice associata al coniugio, rispetto alla base reale {1, 1+i}

Matrici associate ad un operatore lineare A : X → Y

Gli argomenti trattati da qui in poi sono spiegati chiaramente al paragrafo 2.8 per libro "Linear Algebra Done Wrong" di cui trovate il link sul sito del corso

  • [x]_{V} vettore delle componenti di x rispetto alla base V
  • matrice [A]_{{WV}} associata ad A rispetto alle basi V in X e W in Y
  • ricostruzione dell'azione di A a partire dalla matrice associata: [Ax]_{W}=[A]_{{WV}}[x]_{V}
  • matrice [I]_{{V_{1}V_{2}}} associata all'indentita': matrice del cambio di base
  • cambio delle basi ed effetto sulla matrice associata: [A]_{{W_{2}V_{2}}}=[I]_{{W_{2}W_{1}}}[A]_{{W_{1}V_{1}}}[I]_{{V_{1}V_{2}}}

Quarta lezione - 5 ottobre

Operatori astratti A:X→Y

  • [x]_{V} vettore delle componenti di x rispetto alla base V
  • matrice [A]_{{WV}} associata ad A rispetto alle basi V in X e W in Y
  • ricostruzione dell'azione di A a partire dalla matrice associata: [Ax]_{W}=[A]_{{WV}}[x]_{V}
  • matrice [I]_{{V_{1}V_{2}}} associata all'indentita': matrice del cambio di base
  • cambio delle basi ed effetto sulla matrice associata: [A]_{{W_{2}V_{2}}}=[I]_{{W_{2}W_{1}}}[A]_{{W_{1}V_{1}}}[I]_{{V_{1}V_{2}}}

Operatori lineari A:R_{n}\rightarrow R_{m}

  • base canonica E
  • proprieta' notevole della base canonica [x]_{E}=x
  • azione dell'operatore nelle basi canoniche: Ax=[Ax]_{E}=[A]_{{EE}}[x]_{E}=[A]_{{EE}}x
  • identificazione operatore-matrice nelle basi canoniche: A=[A]_{{EE}}
  • esempi di calcolo della matrice rappresentativa in basi non canoniche

Tutti i punti sopra citati sono trattati nel paragrafo 2.8 del libro "Linear Algebra Done Wrong" di cui trovate il link sul sito del corso.

  • immagine di un operatore e sua dimensione: rango di ogni matrice rappresentativa
sia A:R_{n}\rightarrow R_{m} una qualsiasi mappa lineare, l'immagine di A è:
Im(A)=\{y:\exists x\in X,y=A(x)\}
La dimensione di Im(A) è data dal rango della matrice rappresentativa di A:
[A]_{{WV}}, dove V è base di R^{n} e W è base di R^{m}
  • nucleo di un operatore e sua dimensione: numero colonne - rango di ogni matrice rappresentativa
Il nucleo di un operatore (anche detto kernel) è:
ker(A)=\{x:A(x)=0_{v}\}, dove con 0_{v} intendo il vettore nullo del codominio.
  • caratterizzazione iniettivita'\suriettivita' tramite rango matrice rappresentativa
Sia V uno spazio vettoriale e A un'applicazione lineare, allora dim(ker(A)) + dim((Im(A)) = dim(V);
La funzione A è iniettiva se dim(Ker(A)) = 0, ovvero se ker(A)=\{0_{v}\};
La funzione A è suriettiva se dim(Im(A)) = dim(W). Ricordo che V è una base del dominio e W del codominio.
  • il caso speciale dominio=codominio: iniettivita' equivalente a suriettivita'.

Soluzione esercizi

Spazi euclidei e calcolo vettoriale

Quinta lezione - 9 ottobre

Norma in spazi vettoriali reali Norma Euclidea ||x||2 in Rn e sua giustificazione tramite teorema di Pitagora Proprieta' della norma Euclidea:

  • positivita' ed annullamento
  • positiva omogeneita'
  • disuguaglianza triangolare (senza dimostrazione, per il momento)

Assiomatizzazione del concetto di norma Esempi di norme differenti in R2

  • norma del tassista ||(x,y)||1=|x|+|y|
  • norma infinito ||(x,y)||∞=|x|+|y|
  • geometria delle relative palle unitarie

Esempi di norme in altri spazi:

  • norma Euclidea negli spazi di matrici
  • norma del sup nelgi spazio di funzioni limitate

Prodotto scalare in uno spazio reale Nozione di ortogonalita' tra vettori di Rn nella norma Euclidea:

  • caratterizzazione ortogonalita' tramite teorema di Pitagora
  • espressione in componenti dell'ortogonalita'
  • definzione di prodotto scalare Euclideo
  • ricostruzione norma Euclidea a partire dal prodotto scalare Euclideo

Proprieta' del prodotto scalare < , > e sua assiomatizzazione:

  • simmetria: <x,y>=<y,x> per ogni x,y
  • bilinearita' che nella prima componente si scrive; <ax+bz,y>=a<x,y>+b<z,y> per ogni scalare a,b ed ogni x,z,y
  • positivita' ed annullamento: x≠0 implica <x,x>>0

Norma associata ad un prodotto scalare:

  • definizione ||x||2=<x,x>
  • omogeneita', positivita' ed annullamento della norma
  • disuguagliqanza di Schwarz e suo utlizzo per la disuguaglianza triangolare della norma

Non tutte le norme derivano da un prodototo scalare

  • identita' del parallelogrammo e sue conseguenze
  • il caso della norma del tassista