Differenze tra le versioni di "Consonanze e Dissonanza - Mancuso"

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* Titolo: Chapter 4 - Consonance and dissonance
 
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Testo di Psicofisiologia della percezione musicale

  • Titolo: Chapter 4 - Consonance and dissonance
  • Autore: ?
  • 12 pg - in inglese
  • capitolo 4 di ? ... ?

Versioni

Per 2005-06: come 2004-05.

Per 2004-05:

Per 2003-04: //

Disponibilità versione cartacea

Attento quando stampi: i 3 grafici talvolta non escono. Dipende forse dalla versione di Acrobat?

Indice

...

Riassunto

NB: il primo autore di questo riassunto non esclude la presenza di imprecisioni o incomprensioni. Nello spirito del Wiki sono apprezzati interventi di correzione o di chiarimento.

4.1

Secondo Fourier, ogni suono può essere decomposto in una somma di onde sinusoidali.

Queste vengono dette armoniche e si numerano da 1 (la fondamentale), oppure si dicono overtone e si numerano da 0 (sempre la fondamentale).

Sono anche componenti di un suono le sue parziali,che si numerano da 1 (la fondamentale), e che non sempre coincidono con le armoniche. Ad es. nel clarinetto lel parziali sono le sole armoniche dispari, mentre in tamburi, gong, ecc non sono multipli della fondamentale.

  • questo andrebbe spiegato meglio, direi

4.2

L'intervallo di una 'ottava' corrisponde al raddoppio di frequenza della vibrazione.

Di una nota sono udibili la sua 'fondamentale' e le sue 'parziali', corrispondenti a suoi multipli.

Es.:

  1. 440 Hz ha parziali a 440, 880, 1320, 1760
  2. 220 Hz ha parziali a 220, 440, 660, 880
  3. 225 Hz ha parziali a 225, 450, 675, 900
  • 1 e 2 sono consonanti perchè le relative parziali si sovrappongono perfettamente
  • 1 e 3 sono dissonanti, specie per il piccolo intervallo tra 440 e 450

In particolare l'ottava (1 e 2) è particolarmente consonante per il numero di coincidenze che si creano. Il canto cosiddetto "all'unisono" è spesso, in realtà, a distanza di ottava(e): ad esempio tra voci maschili e femminili. Questa apparente equivalenza viene detta octave equivalence.

Già Pitagora comprese che un suono generato da 2 corde simili e tenute alla stessa tensione è piacevole se il rapporto tra le loro lunghezze è dato da 2 interi 'piccoli'. Oltre che alla musica, i Pitagorici applicarono gli stessi concetti anche ad altri fenomeni naturali: ai numeri in astratto, alla geometria, all'astronomia.

4.3

Una breve storia dell'interpretazione di dissonanza e consonanza, riassumibile in questa timeline:

  • 600..500 ac: Pitagora
    • vedi sopra
  • ca 1638: Galileo Galilei, e indipendentemente Mersenne
    • se il rapporto tra le frequenze non è 'semplice', il suono crea 'turbolenze' percepite dal timpano dell'orecchio.
      • è una definizione piuttosto circolare: usa ancora l'orecchio come metro di giudizio
  • 17xx:
    • vengono individuate le 'parziali' a multipli interi della fondamentale
  • metà 1700: Sorge
    • considera (per primo) la vicinanza delle parziali quale causa dell'asprezza del suono
  • 2a metà 1800: Helmoltz (1821- 1894)
    • studia l'orecchio umano e applica metodi più scientifici
    • individua i 'battimenti', causati da piccole differenze tra le parziali
    • individua la differenza di 30-40Hz tra due frequenze quale causa della massima asprezza
    • spiega la consonanza dell'ottava per la coincidenza di tutte le parziali
  • 196x: Plompt and Levelt
    • definiscono una scala soggettiva di consonanza (da 0=dissonante a 1=consonante)
    • da osservazioni sperimentali traggono una 'curva' - commentata qui sotto
      • NB: lavorano su pure sinusoidali, senza armoniche

La curva

!? ma avrà un nome? di 'Plomp and Levelt' ?

  • x: il rapporto tra le frequenze, espresso in multipli della banda critica, ossia da 0.0 a 1.2 dove 1.0 è il valore della banda critica (en)
  • y: la scala di consonanza, da 0.0 a 1.0

Si nota che la la massima dissonanza si ha a x=0.2, ossia 1/4 della banda critica

4.4

... in arrivo